I Pink Floyd tornano a suonare insieme come non succedeva dal 1986, dall'uscita cioè dalla band di Roger Waters, il leader incontrastato fino all'album 'The final cut'. Il motivo? Partecipare al 'Live 8', concerto organizzato da Bob Geldof in favore dell'Africa...
La megaesibizione, che vedrà sul palco alcuni tra i volti più noti della scena musicale, si terrà il 2 luglio in contemporanea in varie città del mondo (Londra, Philadelphia, Roma, Berlino e Parigi) e avrà come obiettivo il fare pressione, attraverso la musica rock, sui leader del G8 che si riuniranno pochi giorni dopo in Scozia affinché diano aiuti all'Africa. A quanto pare, i Pink Floyd torneranno quindi a suonare assieme a fin di bene: «Come tutti - ha affermato David Gilmour, l'uomo che sostituì Waters alla guida carismatica della band - io voglio fare il possibile per convincere i leader del G8 a impegnarsi per lottare contro la povertà e aumentare gli aiuti al Terzo Mondo. Qualsiasi litigio Roger e la band abbiano avuto in passato è una cosa insignificante in questo contesto, e se riformare il gruppo aiuterà ad attrarre attenzione su questi problemi, allora ne vale la pena». L'uscita di Waters, nel 1986, aveva avuto tra l'altro una ripercussione legale su chi avesse il diritto di usare il nome 'Pink Floyd', vinta poi da Gilmour e soci.