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Autore Topic: Governo Battuto Al Senato Per Due Voti  (Letto 4007 volte)

Salvatore

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Governo Battuto Al Senato Per Due Voti
« il: 22 Febbraio 2007, 21:31:42 »

ROMA - Il governo è stato battuto al Senato per due voti sulla risoluzione per approvare la relazione di politica estera del ministro Massimo D'Alema. La maggioranza richiesta era infatti di 160 voti, mentre la risoluzione dell'Unione ha avuto solo 158 voti.

PININFARINA E ANDREOTTI SI SONO ASTENUTI
Il Governo è stato battuto al Senato per due soli voti sulla risoluzione di politica estera. E' mancato il voto del senatore Giulio Andreotti che in un primo tempo era dato in favore della mozione. Anche il senatore Pininfarina si è astenuto mentre il dissidente Ferdinando Rossi non ha partecipato al voto. In un primo momento Rossi in dichiarazione di voto aveva detto che si sarebbe astenuto ma poi sotto la pressione degli altri senatori della sinistra non ha votato.

AL SENATO CDL GRIDA DIMISSIONI, DIMISSIONI
Il Senato ha bocciato la mozione di maggioranza sulla politica estera e tutti i senatori della Cdl in coro hanno gridato: 'dimissioni, dimissioni'. La mozione di maggioranza ha infatti ottenuto 158 voti a favore e 136 contrari più 24 astenuti, ma la maggioranza prevista era di 160.

VERTICE MINISTRI-MAGGIORANZA AL SENATO
Un vertice di maggioranza è in corso nella sala del governo a Palazzo Madama. Poco dopo l'esito del voto in aula, si sono riuniti i ministri D'Alema, Chiti, Fioroni, Turco, il segretario dei Ds Fassino ed i capigruppo dell'Ulivo Finocchiaro e La Torre.

CALDEROLI: ORA PRODI-D'ALEMA SALGANO AL QUIRINALE
"Ora Prodi e D'Alema salgano al Quirinale": lo afferma il vicepresidente del Senato il leghista Roberto Calderoli dopo il voto di Palazzo Madama sulle comunicazioni del ministro degli Esteri. Calderoli spiega che "per coerenza il governo ora si deve dimettere".

CDL, GRIDA E INSULTI CONTRO VALERIO ZANONE
Alcuni senatori della Cdl hanno letteralmente aggredito il senatore della maggioranza Valerio Zanone, che era andato al tavolo di Sergio Pininfarina per aiutarlo a votare. Gli si sono scagliati contro gettando rassegne stampa e pezzi di carta. E Zanone è stato prontamente allontanato dai commessi. Per poi sedersi al suo banco accanto alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Ma anche dal banco sono continuati insulti e grida.

CAOS IN AULA DOPO BOCCIATURA MOZIONE
Appena bocciata la mozione di maggioranza sulla politica estera del governo i senatori della Cdl sono scattati in piedi battendo le mani e gridando 'dimissioni, dimissioni'. I senatori Verdi e quelli del Pdci se la sono presa invece con il loro collega Fernando Rossi che si é astenuto. Gli hanno tirato una rassegna stampa addosso. Nell'aula di Palazzo Madama è scoppiato il caos. E ora sono ancora tutti in piedi i parlamentari dell'opposizione, mentre tra i parlamentari del centrosinistra è calato il silenzio e lo stupore. Molti esponenti dell'opposizione hanno tirato in aria rassegne stampa e giornali in segno di vittoria.

BINDI, VOTO MI DISPIACE, ORA VALUTEREMO IL DA FARSI
"Mi dispiace. Chi si è assunto la responsabilità di quello che è successo ha compiuto un atto molto grave. Ora valuteremo il da farsi": Così il ministro della Famiglia Rosy Bindi commenta il voto in Senato.

SCHIFANI, GOVERNO PRODI CADUTO IN QUEST'AULA
"Massimo D'Alema aveva detto che senza maggioranza si andava a casa. La maggioranza non c'é più, il governo Prodi è caduto in questa aulà. Se ne tenga conto". Lo ha detto il capogruppo di Fi al Senato Renato Schifani intervenendo in aula dopo il voto che ha visto battuta la mozione della maggioranza per due voti.

D'ALEMA: IL RITIRO CI ISOLEREBBE
"Solo restando in Afghanistan l'Italia può continuare ad esercitare il suo ruolo e l'azione per la pace a Kabul nella comunità internazionale". Cosi' il ministro degli Esteri Massino D'Alema al Senato. "E' una scelta difficile restare lì - spiega - ma solo essendo lì possiamo chiedere di essere relatori per le missioni in Afghanistan nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e batterci per al Conferenza internazionale di pace. Se non ci fossimo non potremmo più avere il diritto di esercitare il nostro peso nella comunità internazionale". D'Alema spiega che solo restando in Afghanistan "é possibile continuare a sviluppare l'azione per la pace per cui l'Italia è impegnata".


fonte: ansa.it
 
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