Questa è una richiesta fattami un pò di tempo fa da Vigos e finalmente trovata:
Iron Maiden - Fear of the dark
anno: 1992
etichetta: Emi/Epic
tracklist:
1. Be quick or be dead
2. From here to eternity
3. Afraid to shoot strangers
4. Fear is the key
5. Childhood's end
6. Wasting love
7. The fugitive
8. Chains of misery
9. The apparition
10. Judas be my guide
11. Weekend warrior
12. Fear of the dark
All'interno del panorama heavy metal degli anni '80, due sono i gruppi che sono stati capaci, da una parte e dall'altra dell'oceano, di raggiungere il successo sia sul versante della critica che su quello del pubblico: i Metallica e gli Iron Maiden. Se i primi, forti di una certa stabilità di formazione, hanno saputo per vari anni proporre album 'fedeli alla linea', per poi cambiare stile all'improvviso ma senza per questo calare gli introiti, i secondi hanno subito, soprattutto a partire dagli anni '90, numerosi rimaneggiamenti, perdendo prima e poi ritrovando il cantante storico Bruce Dickinson, ma rimanendo più dei cugini americani nelle grazie dei fan del metal.
'Fear of the dark', album del 1992, ultimo prima dell'abbandono di Dickison in favore di una carriera solistica poi rivelatasi infruttuosa, all'interno della tradizione della band è solitamente considerato un disco di scarsa ispirazione, segno di quella stessa stanchezza che in quei mesi portò il cantante a cercare altre strade musicali. In realtà, oltre ad essere uno dei lavori più amati dai fans, 'Fear of the dark' è un disco di buon valore che ha in fondo l'unico difetto di essere l'ultimo di una lunga serie di ottimi album, quello, forse, in cui minore è l'ispirazione e l'innovazione ma non per questo un album non degno di entrare in ogni collezione che si rispetti. 'From here to eternity', 'Fear is the key', 'Childhood's end' e 'Fear of the dark' sono tutti pezzi di ottimo spessore sia nei testi, provocatori e ricchi di richiami inaspettatamente eleganti, che soprattutto negli arrangiamenti e nelle melodie, forse non pienamente 'alla moda' negli anni in cui facevano la loro comparsa ma non per questo meno efficaci e potenti.
Un album, quindi, che forse non merita di entrare nella storia della musica ma che comunque si rivela, anche a distanza di molti anni, più valido di molta della produzione, anche metal (o nu-metal, che dir si voglia), attuale. Da riscoprire.
